Teatro

Bologna ‘Città che danza’ per Danza Urbana 2005

Bologna ‘Città che danza’ per Danza Urbana 2005

L’Associazione Culturale Danza Urbana presenta la nona edizione di DANZA URBANA, FESTIVAL INTERNAZIONALE DI DANZA NEI PAESAGGI URBANI, dal 21 al 28 luglio 2005 nelle piazze del centro storico e in spazi non teatrali della città di Bologna. Danza Urbana - primo festival in Italia specificatamente dedicato al rapporto tra danza contemporanea e architettura - aderisce a CQD, Città che Danzano, network di 26 festival nel mondo dedicati alla danza proposta in luoghi pubblici della socialità e della vita lavorativa, e gode del sostegno di Istituto Svizzero - Centro Culturale di Milano. Il Festival si inserisce nell’ambito della programmazione di bè - bolognaestate05, curata e organizzata dal Settore Cultura e Rapporti con l'Università del Comune di Bologna, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Danza Urbana 2005, connotata da un altissimo livello qualitativo sia per il rilievo degli artisti ospiti che per le creazioni proposte - tutti debutti, ultime produzioni o site specific works - è un’edizione di passaggio per testare nella sua nuova formula l’efficacia e il gradimento del pubblico, che negli anni è costantemente cresciuto ed ha seguito gli eventi spettacolari, anche i più sperimentali, con grande attenzione ed entusiasmo. Inaugurazione del Festival alle Absidi di Piazza San Domenico giovedì 21 luglio alle 19.30 con il debutto di ‘Stanze’ della compagnia Aldes di Roberto Castello. Questo nuovo lavoro, creato collettivamente e destinato a luoghi non convenzionali, offre una panoramica delle più recenti produzioni della compagnia, opere in cui si concepisce la coreografia come arte plastica: è un patchwork sperimentale, un inedito racconto teatrale, dove i corpi in scena riescono a dare forma alle idee svincolandosi dalla narrazione, l’ironia si sostituisce alla logica e si strapazza la percezione del tempo attraverso un movimento continuamente capace di cambiare temperamento e velocità. Venerdì 22 e sabato 23 luglio (alle 22) nelle sale trasfigurate di Palazzo Re Enzo, il Festival prosegue mantenendo una qualità tutta italiana con l’ultima creazione della Compagnia Virgilio Sieni Danza, ‘Visitazione>Mother Rhythm’. Ispirato all’incontro di Maria con Elisabetta dopo l’Annunciazione, come lo racconta il Vangelo di Luca e lo interpreta il Pontormo nel celebre dipinto, il lavoro di Virgilio Sieni si articola in tre azioni e rispecchia lo schema iconografico del quadro, avvolgendo le quattro danzatrici in un complesso sistema geometrico romboidale. La danza attraversa dinamiche figurative e plastiche, i movimenti si distribuiscono su piani verticali e orizzontali per una riflessione sulla femminilità e sul desiderio materno nient’affatto scontata. Si riprende dopo una breve pausa nel tardo pomeriggio di martedì 26 luglio in diversi luoghi del centro storico - Piazza di Porta Ravegnana, Piazzetta di Santa Maria della Vita e Voltone del Podestà - per le prime performance in urbano appositamente ideate per Danza Urbana 2005 da due artisti dal curriculum internazionale, Mike Winter e Kylie Walters, entrambi già danzatori di Alias Compagnie. L’australiana Kylie Walters (danzatrice nel gruppo inglese DV8 e da alcuni anni approdata in Svizzera dove ha collaborato anche alla realizzazione di due opere di videodanza dirette da Pascal Magnin) a Bologna presenta Travel on the cheap, arguta analisi della vita odierna tentando un incontro tra la poetica del corpo danzante e la gestualità quotidiana. L’inglese Mike Winter, danzatore dalle straordinarie capacità tecniche ed interpretative, dopo un percorso formativo eclettico e l’esperienza in compagnie prestigiose come quella di Philippe Saire, dal 2003 concretizza la sua ricerca personale in lavori brevi, assoli pensati specificamente per il suo corpo, alla ricerca di forme e figure che provochino un’esplosione di molte altre immagini, come per l’evento bolognese ‘Monomenta’l. In serata il Festival ospita presso l’ex Chiesa di San Mattia ‘Trentaseimila fuoch’i, evento speciale con cui la formazione bolognese Le Supplici diretta da Fabrizio Favale anticipa il progetto biennale sul Mahabharata. Il lavoro di ricerca si è concentrato sul Canto Primo del testo della tradizione sacra indiana e lo spettacolo realizza un prologo a tutti gli effetti del poema epico, presentando personaggi ed eventi senza svelare le loro storie; il pubblico, stando fuori da una grande porta che scenograficamente è segno, confine e limite di sguardo, assiste all’intrigo delle storie sovrapposte nel susseguirsi di trasformazioni sonore, luminose e sceniche (ore 22, via Sant’Isaia 14, in replica il giorno successivo). Un pomeriggio decisamente bizzarro, il 27 luglio in Piazza del Nettuno, grazie alla compagnia svizzera guidata dall’estroso e poliedrico Foofwa d’imobilitè che in coppia con Maud Liardon anima tre angoli caratteristici intorno alla Fontana del Nettuno, trasformandoli in tre quadri di atmosfera e struttura echeggianti le antiche rappresentazioni medioevali. ‘Luoghi deputat’i è il titolo di questo site specific work pensato dall’ex solista della Cunningham dance Company per offrire ai bolognesi sensazioni e riflessioni catturate dall’occhio del coreografo in questo suo primo soggiorno in città. La conclusione del Festival è affidata alla compagnia MK che, in collaborazione con l’ensemble di compositori francesi esc, invade il Centro d’Arte e di Storia San Giorgio in Poggiale (in via Nazario Sauro 20) giovedì 28 luglio con l’ultima creazione ‘Real Madrid’, sviluppo del progetto sostanzasonora. Questo lavoro sperimentale, avviato nel 2004 e continuamente arricchito ad ogni rappresentazione, indaga il rinvio del senso nella produzione di immagini e la gestione della cronologia che il rinvio determina nel corpo, in un ambiente invaso dalla massiccia presenza del suono. La struttura dello spettacolo si affida ad una successione didascalica, in cui il corpo diviene strumento di un ordine arbitrario ed esatto che ospita e contiene immagini casuali, rinviando ad una meccanica linguistica, al solo scopo di far vibrare l’impossibilità di un discorso. Il suono è il primo habitat dinamico della coreografia. InFo: www.danzaurbana.it oppure (dalle 10 alle 18) al numero 348. 7298774